Classe 5a - PICASSO

SE LO ABBIAMO FATTO NOI ... POTETE FARLO ANCHE VOI

Pablo Picasso, forse l’artista più rappresentativo del Novecento, è il soggetto su cui abbiamo lavorato in questo laboratorio.

Per prima cosa ci siamo documentati sulla vita e sull’opera del pittore, utilizzando il supporto audiovisivo per meglio mostrare le opere che illustrano l’approccio di Picasso all’arte, la sua tecnica, i suoi stili, i soggetti che prediligeva, i risultati che otteneva.

Il laboratorio vero e proprio consisteva nella realizzazione di un ritratto cubista.

Riprendendo la tecnica del prendere le misure usando la matita come mirino, impugnata col braccio teso e rilevando su di essa il rapporto tra larghezza e altezza, poi riportato sul foglio, già imparata lo scorso anno, divisi a coppie, ognuno di noi ha fatto il ritratto del compagno, a turno.

Prima quello “di fronte”.
Il prendere le misure serve non solo ad avere il controllo sul lavoro che si sta svolgendo ma, anche, permette di realizzare un ritratto fedele, o almeno il più fedele possibile al modello.

Sopra questo ritratto, senza cambiare foglio, con la stessa tecnica di rilevamento delle misure, abbiamo fatto il ritratto “di profilo” dello stesso compagno,
Al termine delle operazioni avevamo due ritratti sovrapposti, con più occhi, nasi, bocche, magari che si toccano o si accavallano.

Il passo successivo è stato quello di scegliere quali di queste parti tenere, quali linee salvare, quali particolari esaltare e cosa invece eliminare.
Ciò che volevamo salvare veniva evidenziato con una matita nera o con un pennarello fino, per non confondere le linee con quelle che non servono.
Nella coloritura abbiamo dato sfogo alla nostra fantasia e al proprio gusto, tenendo però presente la teoria del contrasto tra i colori appresa lo scorso anno e cercando, comunque, di creare all’interno del dipinto un’armonia di colori e forme.

La tecnica da usare per colorare è quella dei colori a cera o ad olio, usati però in modo non realistico ma secondo il gusto personale e correndo dietro alla fantasia.

I risultati sono dei ritratti “cubisti” che però mantengono delle somiglianze con i modelli di partenza, che i bambini hanno saputo cogliere nelle loro particolarità e nelle loro caratteristiche che li differenziano dagli altri.

L'Impressionismo - la vita e l’opera di Claude Monet

1^ LEZIONEExcursus sugli avvenimenti e sui dipinti di una corrente che ha cambiato il modo di vedere la pittura, della quale vengono evidenziati i momenti salienti, le opere importanti, l’originalità e la carica rivoluzionaria in campo artistico.Il tutto supportato dalle immagini delle opere: grazie all’uso di strumenti audiovisivi i bambini hanno potuto
  1. scoprire le opere,
  2. soffermarsi sui particolari,
  3. apprendere la tecnica, cioè l’uso di stendere il colore a colpi, a tratti di pennello, accostando i colori per ottenere sfumature e tonalità.
2^ LEZIONE
Per il laboratorio si è scelto il dipinto “en-plain-air”, individuando il sito più adatto nella vista che si ha dal prato della chiesa di Santa Maria in Monte, sopra Fogliano.
Dopo aver scelto la visuale sul paesaggio circostante più adatta, i bambini hanno iniziato a
riportare sul foglio, a matita, ciò che
avevano davanti.
Aiutati anche dal rilevamento delle proporzioni, fatto utilizzando l’occhio e la matita come mirino e riportando con essa le misure sul foglio, la prima difficoltà che i bambini hanno dovuto superare è stata quella di

disegnare gli alberi che si trovavano davanti senza attaccarsi a stereotipi ma cercando di eseguire un disegno il più possibile fedele, nelle proporzioni e nella fattura degli alberi, nella loro struttura e nel rapporto con quelli vicini o dietro.

GIACOMO
Per la colorazione si è scelta la tecnica dei colori a cera o ad olio, tecnica che permette di portarsi dietro poco peso e di non sporcare.
Tecnica che, anche, consente una stesura del colore a “tocchi” e a tratti, proprio come gli impressionisti, oltre a permettere l’avvicinamento di colori diversi o di tonalità diverse dello stesso colore e, amalgamandoli, sovrapponendoli, mescolandoli, ottenere così gli effetti desiderati.
Che sono:

  1. il rendere, il più possibile esattamente, i colori che il paesaggio dello stesso colore (azzurro, verde, ecc.);
  2. i contrasti che i colori, in natura, creano;
  3. le forme, con le loro parti più in luce o più in ombra;
  4. l’armonia che la natura ha instaurato.
Anche qui, nell’uso del colore,
  1. vanno evitati, prima di tutto, gli stereotipi,
  2. va guardato continuamente il paesaggio preso a modello, per ricrearlo il più fedelmente possibile e, non ultimo,
  3. va dato sfogo alla propria fantasia.
ECCO ALCUNI DISEGNI DEI NOSTRI RAGAZZI
LUCREZIA
DAVIDE
SIRYA
DANIELE con gli acquerelli
DAVIDE
GIACOMO
RIMAU
ANNALISA
REBECCA
BLU
GIOVANNI
GIANLUCA
ANNA
GIORGIA
DANIELE
LUCREZIA
PAUL KLEE per la classe quinta - parte pratica

Dopo aver analizzato le opere dell'artista svizzero, passiamo alla parte pratica che consiste nel
  • realizzare uno schizzo del giardino della propria casa, visto dall’alto o di fronte e, con questi elementi a disposizione,
  • creare un disegno che li riproponga, ma con un’attenzione all’equilibrio della disposizione delle forme, alla riduzione degli oggetti (alberi, casa, camminamenti, ecc.) a figure stilizzate e geometriche, all’economia nella scelta di cosa tenere e cosa scartare.
  • Quello che appare sul foglio non va più considerato un prato, una casa, degli alberi ma rettangoli, cerchi, figure e zone.


La seconda fase pratica prevede

  • la colorazione, ad acquerello, facendo attenzione ad utilizzare i colori secondo la teoria (contrasti tra caldi e freddi o tra chiari e scuri, equilibrio all’interno del disegno) e secondo il simbolismo (valore e significato con cui caricare i colori), seguendo le indicazioni che Paul Klee ha dato nei suoi scritti pedagogici sull’arte.


ECCO ALCUNI DISEGNI PRODOTTI DALLA CLASSE 5^
PAUL KLEE PER LA CLASSE QUINTA-parte teorica
Il laboratorio per la 5a classe è diviso in due momenti, uno teorico e uno pratico, e centrato sulla figura dell’artista Paul Klee.
La parte teorica è a sua volta divisa in due parti. La prima prevede la presentazione della vita e dell’opera di Paul Klee, con un’abbondante scelta di immagini, proposte cronologicamente, di disegni, dipinti e acquerelli a supporto del racconto.
Successivamente vengono scelti alcuni temi ricorrenti nell’opera del pittore riguardanti i paesaggi realizzati durante i viaggi in Tunisia e in Egitto

e quelli che rappresentano le città, legati da uno stesso trattamento formale:
  • uso della squadratura cubista,
  • divisione del dipinto in fasce e strisce,
  • uso del colore in modo simbolico (in legame anche con la musica) o applicazione della teoria sul contrasto dei colori (caldi/freddi, chiari/scuri);
  • con relativa descrizione delle opere dal punto di vista formale e contenutistico.
UN PERCORSO PER LE CLASSI PRIME
6^lezione

Il laboratorio artistico prende le mosse dalla lettura di un racconto: “Il bambino che trovò i colori . Il testo parla di un mondo grigio dove un bambino si annoia e decide di uscire di casa per cercare qualcosa che gli dia allegria. Incontra tre personaggi (un pesce, una volpe, un uccello) che danno vita ai tre colori principali (blu, rosso, giallo) e, mescolati tra di loro, a tutti gli altri. Il mondo si colora e l’allegria contamina ogni cosa, rendendo felice il bambino.
VUOI LEGGERE IL TESTO INTEGRALE DEL RACCONTO? CLICCA SUL TITOLO
Piaciuta la storia?
Bene, ora mettiamoci al lavoro!

La prima attività che possiamo fare è quello di dipingere, direttamente con il colore, senza disegnare prima con la matita, un cerchio, o un quadrato, rosso, uno giallo e uno blu e, di seguito, le combinazioni, a due a due, di questi tre colori per ottenere le tinte secondarie:
arancio (rosso + giallo)
verde (giallo + blu)
viola (blu + rosso)

La seconda attività consiste nel fare un disegno tratto dalla storia ascoltata, che contenga un bambino (o una bambina), un uccello, un pesce, una volpe, l’arcobaleno ed elementi del paesaggio (alberi, montagne, casa, mare, nuvole, ecc.) e colorarlo utilizzando solo tre colori: rosso, giallo e blu, mescolandoli per creare tutti gli altri.
Nero e bianco servono solo per scurire o schiarire le tinte.
5^lezione
Oggi vi propongo un'attività svolta nella classe II.
La lezione è iniziata con la lettura di uno de “I viaggi di Giac” di Elve Fortis de Hieronimys, quello ad Iridia, la città dei colori: è un mondo abitato da un arcobaleno e da sei camaleonti, ognuno di un colore diverso (rosso, giallo, arancio, verde, blu, viola) che sono i creatori dei colori di tutte le cose.

ED ORA... METTIAMOCI AL LAVORO!
1) Il primo esercizio è sempre lo stesso, tavola con studi di colore: colori primari, coppie di primari che danno i secondari.

2) Il secondo lavoro del laboratorio artistico è la realizzazione di un disegno con un camaleonte (prima a matita)
al centro del foglio, da dipingere con uno dei sei colori,
attorniato da tutte le cose, naturali, che hanno lo stesso colore (dipinte, queste, direttamente con il pennello).
Si completa il disegno con un fondo fatto di rami, cespugli, foglie, fiori, dipinti con colori contrastanti rispetto a quelli scelti per il camaleonte e gli oggetti.
Ecco alcuni bellissimi camaleonti realizzati dai bambini della II

GAIA, MARCO, JUNIOR, GIADA, CHIARA

4^ lezione
Comporre con il colore significa:

1) Scegliere gli accostamenti. Un colore acquista diverse caratteristiche visive (più o meno brillante, luminoso, saturo, sfumato) se avvicinato a colori diversi: ad esempio, uno stesso verde cambia aspetto se accostato al rosso oppure al blu.

2) Stabilire i rapporti di quantità tra i diversi colori usati. I colori caldi e chiari sono più visibili di quelli freddi e scuri: quindi per mantenere un equilibrio si deve avvicinare una zona piccola di giallo o arancio o rosso ad una zona più grande di verde o blu o viola.

3) Tenere conto delle leggi dei contrasti. Volendo ottenere il massimo contrasto visivo bisogna accostare tra loro colori puri (cioè non mescolati ad altri), oppure colori chiari con scuri, o colori freddi con caldi, o colori complementari.
ED ORA...
dipingiamo la natura morta
MATERIALE:
procuriamoci alcuni contenitori di diverse dimensioni e disponiamoli su un tavolo
prendiamo la matita, la gomma
le tempere: rosso, blu, giallo, bianco, nero
Impariamo a copiare gli oggetti dal vero
Se sei un'insegnante metti la natura morta al centro dell’aula e gli alunni intorno
individuiamo le giuste proporzioni aiutandoci impugnando la matita ad un’estremità, tendendo il braccio e indicando con il pollice, sulla matita-mirino, le dimensioni da riportare sul foglio.
A sinistra, nell'ordine, possiamo vedere i disegni a matita di
LUCREZIA, RIMAU, DAVIDE
Dipingiamo gli oggetti con colori caldi su fondo dipinto con colori freddi oppure con colori freddi su fondo dipinto con colori caldi.
Ecco i disegni realizzati rispettivamente da
GIORGIA, IVAN, ANNALISA, SIRYA
Alcuni consigli pratici

1)Parti sempre dal colore più chiaro e vai avanti fino al più scuro
2)Puoi creare tonalità differenti di ogni colore e toni intermedi tra una tinta più chiara e una più scura del dipinto per dare un effetto di volume e di plasticità
3)Non lasciare spazi bianchi sul foglio
4)Non usare il nero, se non per scurire le tinte


I COLORI CALDI E I COLORI FREDDI 3^lezione

Dal punto di vista percettivo, i colori si dividono in due grandi categorie:
- i colori caldi:
tutta la gamma dal giallo al rosso, compresi i rossi che sfumano verso il viola
- i colori freddi: dal verde all’azzurro al violetto.
Questa divisione si basa su sensazioni psicologiche che ciascun colore stimola nella nostra mente o da tentativo di assimilare i colori alle sensazioni, oppure perché, in natura, le cose calde hanno colori caldi (il fuoco e il sole) mentre le cose fredde o fresche hanno colori freddi (l’acqua, il ghiaccio, l’erba).
Il contrasto tra colori caldi e colori freddi è sempre suggestivo e nasce dall’avvicinamento di due colori. Finché noi usiamo il rosso e il verde, il primo è caldo e il secondo freddo; ma se mettiamo vicino un blu e un violetto (che sono tutti e due freddi), nel contrasto con il blu il violetto appare più caldo.

Ecco come Nicolas e Marta della III hanno realizzato rispettivamente

la tavola dei colori freddi e

la tavola dei colori caldi


Vuoi fare anche tu come loro?

Ormai già conosci il materiale che ti serve.

Prendi la matita e il righello

Traccia una riga per dividere a metà il foglio da disegno

Prendi le tempere: rosso, giallo, bianco, nero

Sulla parte sinistra del foglio dipingi tanti quadrati rossi, gialli, arancioni, rosa, marroni

Ora prendi le tempere: blu, giallo, rosso, bianco

Sulla parte destra del foglio dipingi tanti quadrati blu, azzurri, verdi, viola

I colori complementari 2^ lezione

I COLORI COMPLEMENTARI 2^lezione
Per studiare meglio i colori si usa il cerchio cromatico che consente di individuare i colori complementari, cioè quei colori che hanno la proprietà di essere molto contrastanti, di accentuarsi l’uno con l’altro in quanto non hanno alcuna componente in comune.
I colori complementari sono:GIALLO e VIOLA
VERDE e ROSSO
AZZURRO
e ARANCIO
Osservando bene ci si accorge che, per esempio, il viola è formato da rosso e azzurro, così, con il giallo, abbiamo tutti e tre i colori primari. Anche nelle altre coppie avviene lo stesso.
Il bianco e il nero sono colori acromatici. Lavorando con i pigmenti (cioè con le tempere o i pastelli o le matite colorate) il bianco e il nero si possono mescolare tra di loro e con gli altri colori. Ogni colore combinato col bianco si schiarisce, mescolato al nero si scurisce. Quando mescoliamo il bianco con il nero tra di loro si ottengono i grigi. Tutti questi nuovi colori a cui non è possibile dare un nome perché possono essere migliaia, sono gradazioni o sfumature.
ED ORA TOCCA A VOI
Realizzare la tavola dei colori complementari è molto semplice
Il materiale occorrente è lo stesso della lezione 1
Mettete il foglio in senso verticale
poi, direttamente con il pennello, pitturate due quadrati accostati: uno giallo e uno viola; di fianco uno rosso e uno verde; sotto uno blu e uno arancione.
Nello spazio rimanente del foglio si possono accostare i colori di contrasto, così come ha fatto IVAN della cl. III

Il colore 1^ lezione

Il COLORE - 1^lezione
Se ci guardiamo attorno, vediamo che tutte le cose hanno un colore, anzi, noi riconosciamo gli oggetti non solo grazie alla loro forma ma anche attraverso i colori. I colori non sono una caratteristica degli oggetti ma della luce che li colpisce. Quindi il colore è luce.Se facciamo passare un raggio di luce bianca, quella del sole, attraverso un prisma di vetro, si scompone rendendo visibili i colori, gli stessi dell’ arcobaleno. Questo succede perché i diversi colori hanno lunghezze d’onda diverse e passando attraverso il prisma di vetro vengono deviati in modo diverso, così noi li possiamo vedere separati.
Nell’arcobaleno succede la stessa cosa con al posto del prisma le gocce di pioggia.
I colori dell’arcobaleno sono: Rosso Arancio Giallo Verde Azzurro Violetto.

I COLORI PRIMARI E SECONDARI


Il giallo, il rosso e l’azzurro sono i colori primari. Dalla loro combinazione, a due a due, si ottengono i colori secondari, che sono l’arancio, il verde, il violetto.
Un’ulteriore combinazione tra un colore primario e uno secondario dà origine ai colori terziari. E così via.

E ADESSO .... MANI IN PASTA !!!
MATERIALI DA UTILIZZARE:
Un foglio da disegno n.4
Tempere: colori giallo, rosso, blu
Un pennello a punta piatta di media grossezza
Un bicchiere d'acqua
Dei tovaglioli di carta
Dei piccoli vasetti o piattini di plastica per mettere le tempere
Un foglio di carta di giornale da mettere sotto il foglio da disegno per evitare di sporcare il tavolo
E ORA COMINCIAMO!
Mettiamo il foglio in senso verticale
Con la matita ed il righello disegniamo 3 quadrati di 3 cm di lato sulla parte superiore del foglio. FATTO? BENE
adesso facciamo molta attenzione perchè i barattoli di tempera già pronta non necessitano l'aggiunta di acqua.
prendiamo il colore giallo e lo versiamo in un vasetto, intingiamo il pennello nel colore e pitturiamo il primo quadrato.
Laviamo il pennello e lo asciughiamo con il tovagliolino
Seguiamo la stessa procedura con il rosso per il secondo quadrato e il blu per il terzo
Ora, con i pennelli (senza usare prima la matita), realizziamo la tavola dei colori primari e secondari.
Con il giallo disegniamo e poi coloriamo un quadrato sotto quello precedente, di fianco, lasciando un po' di spazio ne coloriamo uno rosso.
In un vasetto mettiamo il giallo con un po' di rosso, mescoliamo e otteniamo l'arancione. Con questo colore pitturiamo il terzo quadrato.
Ora prendiamo il rosso e il blu per pitturare un' altra fila di quadrati. Mescoliamo i due colori e otteniamo il viola

Infine prendiamo il giallo e il blu per l'ultima fila di quadrati, li mescoliamo e otteniamo il verde

Ecco la tavola dei colori primari e secondari realizzata da GIACOMO della cl. III