Maestro Roberto - Tecnologie e didattica

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I graffiti ieri ed oggi: unità didattica E-mail
Discipline - Storia
Domenica 03 Ottobre 2010 13:08
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Un fantastico viaggio nel tempo è la suggestiva proposta della Maestra Giusi, che propone un'unità didattica dedicata ai graffiti, dagli aintici incisori delle grotte prestoriche fino ai writers di oggi.
Si tratta di un percorso didattico particolarmente adatto per i bambini delle classi terze, alle prese con lo studio della Preistoria,  in coerenza con le indicazioni di Clio 92: "Qualunque progetto curricolare di educazione alla storia deve tener conto delle strutture mentali e delle conoscenze pregresse dei bambini. Le esperienze del tempo sociale e del tempo psicologico, le competenze linguistiche e i frammenti informativi sul passato, formati dal curricolo parallelo costituiscono il patrimonio che deve offrire gli agganci adatti alla fondazione del curricolo."
Un lunghissimo viaggio nel tempo dunque, ch parte dai murales che colorano i muri delle nostre città per tornare indietro nel tempo, negli antri più oscuri delle caverne preistoriche.

APPROFONDIMENTI SULLA TECNICA DEL GRAFFITO
 
          
 
Il graffito: dalla preistoria ai nostri giorni 
Le prime testimonianze artistiche a noi giunte risalgono alla Preistoria. In Francia e Spagna 16.000 anni fa, gli uomini neolitici europei che abitavano per lo più nelle grotte, ci hanno lasciato pregevoli raffigurazioni pittoriche sulle pareti; le principali e le più straordinarie si trovano a Lescaux e ad Altamira.
 

  

In una grotta di Monte Pellegrino nella nostra città (Addaura), è possibile ammirare degli agili ed eleganti graffiti raffiguranti un gruppo di persone impegnate in una manifestazione agonistica. Questo graffito ha  una particolare importanza anche perché, per quanto se ne sa finora, è il primo che introduce figure umane, eliminando totalmente gli animali.
 

          

        

 Molto importanti sono quelli eseguiti su uno dei massi di Cemno, in Val Camonica, i quali, oltre a raffigurare buoi, capre, cervi e scene campestri, rappresentano anche il culto solare. 

 
Il graffito non fu una tecnica tipica ed esclusiva del Paleolitico, ma venne largamente usato anche dai popoli già molto avanti sul cammino della storia, come i Caldei, gli Egizi, i Greci e i Romani, basti pensare alla antica Pompei dove scene vita quotidiana venivano spesso raffigurate sulle pareti delle dimore della nobiltà.
 
     
 
I Greci usarono questa tecnica in particolar modo su vasi di terracotta.
 
 
Nel Rinascimento il graffito ebbe le più ampie e raffinate applicazioni, in particolar modo, nella decorazione delle facciate dei ricchi palazzi.
In questo periodo si usava anche una tecnica opposta a quella abitualmente in uso: si stendeva sull’intonaco un colore scuro e lo si copriva poi con uno più chiaro sul quale si tracciava il disegno. Asportando poi con il graffito lo strato chiaro, emergeva quello scuro collocato di sotto.

 


Ancor oggi il graffito è usato per decorare intere pareti, in particolar modo gl’interni di uffici, e muri.
I primi murales intesi come grandi affreschi risalgono ai primi anni del Novecento. Le scene riprodotte sono ispirate alla vita sociale o politica di una comunità, di un quartiere, o di una nazione. Questo movimento artistico iniziò in Messico e poi si sviluppò negli altri stati americani. 
Il Graffitismo, Graffiti art o aerosol art, nasce nei quartieri popolari dei neri nel Bronx. Prende spunto dalle pitture spontanee eseguite da giovani non professionisti con bombolette spray sulle facciate delle case, sui muri delle stazioni, ma soprattutto nei luoghi pubblici come: gli scompartimenti dei treni e della metropolitana di New York. I loro disegni, spesso delle scritte, riportano frasi di protesta, di contestazione. I graffitisti usano un segno rapido, scattante, con colori brillanti. È un tipo di arte presa a modello da alcuni giovani per esprimere la propria libertà, mentre dai molti è considerata solo un atto di puro vandalismo. Alcuni di questi giovani, come Jean Michel Basquiat, assistente di Andy Warhol², riescono a emergere e a esporre le loro opere in grandi mostre, divenendo famosi a livello internazionale.
Negli anni settanta il Graffitismo è esportato dagli Stati Uniti in tutto il mondo e in varie forme.
In Italia qualche comune ha adibito dei piccoli spazi pubblici per permettere ai giovani di esprimere il loro estro con i Graffiti.

   

E per concludere l'argomento seguirà una discussione in classe dal titolo...

 "I graffiti: arte o vandalismo" 

Ecco alcuni interessanti siti sulla tecnica del graffito: