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Proviamo a fare chiarezza sull'insegnamento dell'informatica nella scuola primaria E-mail
Opinioni - Scuola
Martedì 29 Settembre 2009 11:57
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C'è tanta confusione tra i maestri elementari a proposito di tecnologie informatiche nella scuola primaria, da un pò di tempo si naviga un po' a vista tra leggi, circolari e faq e la cosa lascia aperta la porta ad ogni libera interpretazione . Ad alimentare questo caos aveva contribuito in maniera considerevole il Ministero dell'Istruzione, come forse ricorderete (leggi post).
Su sollecitazione di un mio omonimo lettore, provo a fornire la mia interpretazione, cercando di attenermi il più possibile a quanto è scritto sulle carte provenienti da viale Trastevere.

Il D. M. 61 del 22/07/2003, all’art. 2, comma 1 stabilisce che “A decorrere dall'anno scolastico 2003/2004 si procederà, nei primi due anni della scuola primaria, all'introduzione generalizzata dell'alfabetizzazione informatica…”, quindi un indirizzo prescrittivo che ha indotto la maggior parte delle istituzioni scolastiche ad istituire “l’ora di informatica”, considerando che qualsiasi processo di alfabetizzazione vada realizzato attraverso percorsi didattici sistematici e programmati.
 

La C. M. 69 del 29/08/2003 fornisce alle scuole linee di indirizzo e orientamenti relativi all’alfabetizzazione informatica. Da un lato si precisa che “L'alfabetizzazione informatica va sviluppata in un contesto di apprendimento dotato di un alto potenziale di trasversalità che la rende funzionale a tutti gli altri apprendimenti. Le nuove tecnologie infatti non rappresentano, nell'ambito delle attività, uno "specifico apprendimento" aggiuntivo e isolato dagli altri, ma si inseriscono come uno "spazio" organico, operativo e mentale in cui realizzare esperienze nel quadro delle unità di apprendimento previste dalle Indicazioni Nazionali.” Ma si ricorda che “La prima alfabetizzazione informatica è rivolta a curare l'avvio di un graduale processo di familiarizzazione con lo strumento informatico, nonché a realizzare la conoscenza dei dispositivi essenziali per l'interazione con un personal computer….” e “contestualmente viene curata l'acquisizione delle abilità essenziali della videoscrittura, in modo da promuovere la capacità di scrivere brevi e semplici brani. L'uso della videoscrittura deve inoltre facilitare i processi di autoapprendimento e di autovalutazione...” e infine “Le istituzioni scolastiche, dal canto loro, valuteranno, sulla base delle dotazioni materiali disponibili e delle competenze informatiche dei docenti, la possibilità di dare un avvio immediato o graduale a tale alfabetizzazione.
In questo secondo caso, le attività saranno realizzate sulla base di una tempistica che ne preveda l'inizio anche ad
anno scolastico avviato, con riguardo alle soluzioni didattico-pedagogiche ed operative ritenute più idonee”.
Il DL 59 del 19/02/2004, art. 5 recita testualmente: “. La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilità, promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, ivi comprese quelle relative all'alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico-critiche …”.
L’allegato B allo stesso DL 59 inserisce Tecnologia ed Informatica tra le attività educative e didattiche che la scuola organizza fin dalla prima classe di scuola primaria, con il relativo corredo di contenuti ed obiettivi specifici di apprendimento.
  
Nelle Indicazioni per il curricolo di Fioroni l’informatica è presente all’interno della’area disciplinare della Tecnologia: “Nella seconda accezione, la tecnologia esplora le potenzialità dell'informatica (in senso lato) come strumento culturale transdisciplinare che introduce nuove dimensioni e nuove possibilità nella realizzazione, nella comunicazione e nel controllo di ogni tipo di lavoro umano, compreso l'insegnamento/apprendimento di tutte le discipline (matematico-scientifiche e non). In particolare il supporto informatico agisce sia facilitando diverse rappresentazioni della conoscenza, sia facilitando l’accesso ad ambienti di “realtà virtuale”. In un tale contesto, attraverso la simulazione esplicita delle conseguenze di un modello interpretativo diviene possibile realizzare nuovi tipi di “esperienza” diretta, dando concretezza operativa, rappresentativa e comunicativa anche a concetti altrimenti recepiti come puramente astratti.” Al termine della scuola primaria l’alunno  dovrebbe essere  in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative, dovrebbe utilizzare strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri.
Ultimo documento in ordine di tempo è il Syllabus di elementi di informatica per il primo ciclo, emanato dal ministro Gelmini che afferma:  “La pervasività dell’informatica e il suo essere ormai indispensabile nella vita quotidiana hanno reso necessario l’inserimento del suo insegnamento nei processi formativi. Di tale esigenza,conclamata sia nelle Indicazioni Nazionali (2004), sia nelle Indicazioni per il curricolo (2007), si è resa conto la parte più sensibile e attenta della scuola italiana che, da tempo e a vario titolo, ha introdotto le tecnologie informatiche nell’attività curricolare o extracurricolare. Si deve, inoltre, tenere ben presente che l’Informatica va insegnata, studiata e capita non tanto per formare bravi professionisti della disciplina, ma soprattutto perché la conoscenza dei suoi fondamenti contribuisce a formare e arricchire il bagaglio tecnico, scientifico e culturale di ogni persona. Essa, infatti, assume un duplice ruolo nell'insegnamento: da una parte ruolo culturale e formativo di disciplina scientifica di base (a fianco della matematica e delle scienze); dall'altra ruolo di strumento operativo e concettuale (quindi trasversale a tutte le discipline).Nella scuola dell’obbligo, quindi, l’Informatica deve essere introdotta per le seguenti motivazioni:  

1. la conoscenza dei contenuti fondamentali (syllabus) è substrato indispensabile per creare le premesse dell’utilizzo della logica nelle attività di organizzazione della conoscenza e nella costruzione delle competenze
2. la conoscenza di metodologie e tecniche di base della programmazione è una risorsa concettuale particolarmente adatta per acquisire e saper usare competenze e abilità generali di problem solving  

3. la padronanza dei servizi offerti da Internet e dai cosiddetti software didattici, disponibili per ogni disciplina del curricolo, è ormai un presupposto essenziale per le scuole di ogni ordine e grado." 

E tra le finalità si dichiara: "Il syllabus di “Elementi di informatica” non è stato stilato con l’intenzione di tracciare un quadro dei grandi concetti fondanti e portanti dell’informatica ma, in modo molto più semplice, è il frutto dell’esperienza della didattica nella scuola del primo ciclo.
Ne risulta un profilo concettuale di nozioni di base senza dubbio importanti e irriducibili; è l’informatica che costituisce il riferimento concreto, elementare ma tuttavia indispensabile, per costruire con sicurezza e senza ambiguità le competenze essenziali di logica della conoscenza.
L’obiettivo che si è voluto raggiungere, dunque, non è quello di offrire un quadro culturale di strumenti informatici avanzati, ma piuttosto un elenco semplice e rassicurante e irrinunciabili elementi di informatica di base, con riguardo anche agli aspetti etici, sociali e giuridici
."

Credo che già dall’ultimo capoverso della citazione della CM 69 le attività saranno realizzate sulla base di una tempistica che ne preveda l'inizio anche ad anno scolastico avviato, con riguardo alle soluzioni didattico-pedagogiche ed operative ritenute più idonee...si percepisca la chiave per risolvere l’enigma che ancora in questi giorni disorienta tanti insegnanti: oggi come allora i docenti sono liberi di adottare metodologie e strategie assegnando all’uso delle tecnologie informatiche spazi, tempi e contenuti a seconda della propria programmazione e delle situazioni contingenti. Nessuno può imporre “l’ora settimanale di informatica” o un percorso di alfabetizzazione informatica, ma ogni insegnante è libero di avviare specifiche attività di conoscenza dei “linguaggi digitali” o di utilizzare strumenti informatici esclusivamente a supporto degli altri insegnamenti (auspicabilmente per ben più di un’ora settimanale…) o di integrare le due tecniche.

L’importante, a mio parere, è cercare disperatamente di non sfavorire il ricorso alle attività di laboratorio, comunque si intendano, in relazione alle mutate condizioni rispetto a qualche anno fa e determinatesi per il quasi annullamento delle ore di compresenza e la riduzione dell’orario scolastico. Impresa ardua, lo so ma… una sfida da vincere, l’ennesima, alla faccia di chi da un lato usa la propaganda per magnificare la scuola delle nuove tecnologie e dall’altro toglie le risorse affinché si possano realizzare condizioni operative minime per introdurre nella scuola primaria, in maniera significativa, l’utilizzo delle tecnologie informatiche.

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Commenti  

 
#1 roberto 2009-09-30 17:10 Grazie mille…chiariss imo.
Buon lavoro a tutti!!!
Roberto.
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